Concorso di idee - Rivarolo Canavese

Data: 
2011

Località: Rivarolo Canavese (To)

Rampa mobile per il collegamento tra piazza mercato e via Ivrea.

3° CLASSIFICATO

Gruppo di lavoro: Arch. Alessio Gotta - Arch. Monia Pecchio - Arch. Andrea Corio

Nel rispetto delle intenzioni dell’Amministrazione Comunale di collegare il centro storico cittadino con Piazza Massoglia, specialmente nei giorni dei mercati settimanali, il progetto prevede l’eliminazione delle barriere architettoniche mediante la creazione di un nuovo marciapiede che inizia dall’ultimo isolato di via Ivrea, con una morbida rampa di accesso di circa 2 metri di lunghezza. Tale marciapiede si allarga in prossimità del’incrocio con via Carisia per facilitare il deflusso delle persone, grazie al fatto che via Ivrea è senso unico di marcia e può restringersi ad una corsia in prossimità dell’incrocio stesso. L’attraversamento di via Carisia rimane in quota con i marciapiedi (a +20 cm dal piano stradale) per raggiungere l’area antistante la nuova rampa mobile coperta e le rampe pedonali con le quali si può raggiungere piazza Massoglia.

La pensilina di copertura della rampa si trova al centro di un importante asse prospettico di valore ambientale sia per chi uscendo dal centro storico si affaccia sul piazza Massoglia, sia per chi proviene da direzione opposta che può distinguere in modo netto e preciso il confine del centro storico edificato.
Queste considerazioni ci hanno portato a ideare una pensilina di copertura che, riprendendo le forme degli unici elementi verticali presenti in questo cono visivo, potesse integrarsi, mimetizzandosi con l’ambiente e con i due filari di alberi già presenti ai lati. La struttura della pensilina di copertura prende quindi la forma di albero, o per meglio dire, di filare d’alberi, formato da sette strutture a forma di tronchi e di rami, ognuna delle quali sorregge quattro falde di copertura realizzate in lastre di vetro di sicurezza serigrafate. Vengono proposte tre diverse tipologie di albero dove la parte che si differenzia l’una dall’altra è la forma della sommità e l’inclinazione delle lastre di vetro. La disposizione in filare ma in ordine casuale degli alberi aiuta a conferire alla pensilina di copertura una forma organica in mimesi con la natura.

Anche la colorazione del tronco e dei rami di acciaio è eseguita con sfumature di verde differenti in base alle tre tipologie. La struttura vera è propria è costituita da comuni tubi di acciaio, con tre differenti diametri in base alla gerarchia di ramificazione, pre-assemblata mediante saldature in officina secondo un semplice schema geometrico che sta alla base del funzionamento statico della struttura. La copertura in lastre di cristallo è serigrafata con dei quadrati colorati di 15 cm di lato, in modo da garantire un ombreggiamento di circa il 65% dal raggio diretto del sole, conferendo un suggestivo effetto di ombreggiatura che rievoca quello generato dalle foglie naturali. Tali serigrafie consentiranno anche la perfetta integrazione architettonica di eventuali pannelli fotovoltaici ti tipo vetro-vetro, mediante la semplice sostituzione di alcune lastre con i pannelli stessi.
Uno studio attento delle pendenze delle falde garantirà un corretto deflusso delle acque meteoriche negli appositi canali di raccolta previsti lungo tutta la copertura. Tale pensilina, realizzata mediante soli appoggi centrali, è da ritenersi anche particolarmente idonea alla istallazione iniziale di una sola rampa mobile, lasciando la possibilità di inserirne un’altra in un secondo momento, senza dover rimettere mano alla struttura della pensilina di copertura.

La pavimentazione di viali, piazze e giardini deve rispondere a esigenze sia di ordine formale che funzionale: in questo caso il collegamento tra Piazza Massoglia e il centro storico è stato pensato quale prolungamento di via Ivrea fino al piazzale. Pertanto viene riproposta la pavimentazione in cubetti di porfido, che per rispetto delle somme a disposizione, sarà di tipo artificiale (a base cementizia con superficie a spacco). La superficie “ a spacco “sarà naturale ed antisdrucciolo, ruvida e granulare. Il colore scelto dovrà avere, una gamma cromatica di tonalità variabile dall’intenso al tenue, analoga a quella delle pietre naturali.
La posa si dovrà eseguire sul letto di sabbia tipo di cava e con giunti o fughe completamente chiusi. In fase di battitura con piastra vibrante si dovrà provvedere alla chiusura dei giunti con sabbia e cemento, a dosaggio magro previa emissione di acqua per il perfetto lavaggio della superficie. Il piano di posa in magrone percolante o in compattato sarà a meno 15 cm dal piano finito per permettere uno spessore medio di 6 cm di sabbia granita e dovrà già prevedere le pendenze necessarie. Esistono inoltre in commercio blocchetti di porfido artificiale appositamente realizzati per gli attraversamenti pedonali e per il traffico veicolare pesante.

Torna ai lavori: